Roger Baldwin


Tutto nacque da una partita tra amici

Nella foto accanto potete vedere, partendo da sinistra: Wilbert Cantey, Roger Baldwin e James McDermott, manca Herbert Maisel.
Nel 1953 Baldwin si trovava, come soldato statunitense, nel Maryland e stava giocando a carte con alcuni commilitoni nella caserma. Qualcuno propose di giocare al blackjack e consequentemente ci fu una discussione sulle regole da adottare. Fu in quel frangente che Roger Baldwin scoprì che il banco, quando ha 16 deve, comunque tirare carta. Così intuì che, poiché il banco deve sottostare a delle regole precise, senza possibilità di scelta, è possibile costruire, matematicamente, una strategia ottimale per vincere.
Baldwin, entusiasta, si gettò subito nel progetto analizzando il gioco con formule matematiche, ma ben presto si rese conto che non era facile proseguire senza l’aiuto di un buon calcolatore. Per questo motivo andò da un suo amico/superiore (che poi è Wilbert Cantey che vedete nella foto) per chiedere il permesso di utilizzare un computer dell’esercito.

I primi studi matematici sul 21

Dopo vari studi i quattro amici (denominati i Four Horsemen) realizzarono un articolo, dal titolo The Optimum Strategy in Blackjack che venne pubblicato nel 1956 da un giornale di statistica negli Stati Uniti. La parte più interessante dell’articolo riguardava delle equazioni che indicavano, con certezza matematica, quale era la migliore mossa da fare per il giocatore date le sue carte e la carta scoperta del banco.
Un anno dopo i 4 amici realizzarono un libro, sulla base del loro articolo, di 92 pagine, dal titolo Playing Blackjack to win: a new strategy for the Game of 21 (giocando a blackjack per vincere: una nuova strategia per il gioco del 21).
Nel libro c’erano alcune imperfezioni dovute anche al fatto che i computer che potevano utilizzare non erano certo moderni. In particolare l’inesattezza riguardava il fatto che consigliavano di dividere i 2 e i 3 quando il banco ha 3 e di dividere i 3 quando il banco mostra un 3. Ad ogni modo gli elementi essenziali della strategia erano tutti corretti, compreso il consiglio di dividere un paio di 8 quando il banco ha 9 o 10.
Non pensate che scrivere quel libro fu facile: i four Horsemen trascorsero ore e ore durante la notte e nei week-end per più di un anno, scrivendo formule probabilistiche e verificandole con i calcolatori inefficienti dell’epoca.

Perché il libro fu un fallimento?

Il costo del libro al pubblico era di 1.75 dollari (ultimamente una copia del libro è stata venduta a 300 dollari su ebay) e ne vennero stampati 5 mila. Si aspettavano di diventare ricchi con le vendite. Il libro conteneva le tabelle per suggerire le mosse corrette al giocatore e non era scritto per eruditi, ma per persone che non avevano familiarità con la matematica ed introduceva (nel capitolo “partial casing”) anche i primi cenni sul conteggio delle carte. Infatti il libro conteneva 16 cambiamenti alla strategia di base dipendenti dall’uscita o no di alcune carte. Ciò che non conteneva era una loro foto in copertina, questo perché uno era protestante, uno cattolico, uno ebreo ed un altro di colore e probabilmente una foto di un uomo di colore avrebbe danneggiato le vendite al sud.
Purtroppo il libro tradì le loro aspettative e non ebbe il successo che ci si aspettava. McDermott disse che ricevette solo 28 dollari in royalties dalle vendite del libro.
Chiesero a Baldwin come mai una scoperta così importante non venne considerata tale dai giocatori e lui rispose che il motivo dell’insuccesso del libro era da attribuirsi al fatto che aveva calcolato che il banco otteneva sempre un vantaggio e al fatto che non si rese conto che il futuro, del gioco, era nel conteggio delle carte.
Il libro quindi non arricchì i 4 amici, che ricevettero comunque molti riconoscimenti ed elogi da altri intenditori e studiosi di blackjack. Diciamo che giovò molto allo studio del blackjack, ma non alle loro tasche. Nessuno di loro provò mai a battere un qualunque casinò anche perché da buon matematici erano consci che il vantaggio era pur sempre della casa da gioco e alla lunga avrebbero perso.

Hall of Fame

Dopo il flop economico del libro, Roger e gli altri si dedicarono ad altre attività ed ognuno con carriere differenti. Rimasero sempre in contatto, ma senza mostrare interesse al mondo del blackjack.
Finalmente nel 2008, cioè circa 50 anni dopo la loro scoperta, i 4 amici vennero accolti come soci nella Hall of Fame del blackjack, contravvenendo anche alle regole dell’associazione che prevede un solo nuovo membro l’anno. Ricordiamo alcune frasi famose che gli altri membri della Hall of Fame dissero loro.
Al Francesco: “Senza questi uomini nessuno di noi oggi sarebbe qui”.
Stanford Wong: “Sono state le prime persone a capire come giocare, in maniera corretta, a blackjack”.

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